Baraggia
Vaste praterie e brughiere alternate a sporadici alberi e vallette
boscate. Un paesaggio, quello delle Baragge, che colpisce immediatamente
per la sua semplicità ed il suo equilibrio di spazi e forme, per il suo
apparire senza confini, esteso all'infinito; un ambiente somigliante
alla Savana africana.
Sono le alte pianure Biellesi, Vercellesi e
Novaresi ad ospitare questi particolari ambienti, tipicamente in forma
di vasti altopiani con quote variabili da 150 a 350 m s.l.m. (secondo le
zone).
Nell'alta pianura padana, approssimativamente con le stesse
caratteristiche, sono presenti leVadue, nel Canavese, e le cosiddette
Groane, il Lombardia.
Conoscere le Baragge
Le Baragge
nascono in ere geologiche a causa dell'azione di erosione e
smantellamento, operata dai torrenti, su antiche pianure, con un
fenomeno che ricorda quello della formazione del Grand Canyon
statunitense.
Un altro elemento di interesse è dato dagli
affioramenti, osservabili lungo le incisioni dei torrenti, di depositi
deltizi e marini che inglobano numerosi fossili; sono questi i testimoni
della presenza, in tutta la zona, di un grande golfo marino, circa 5,2 -
1,8 milioni di anni fa.
La vegetazione tipica dell'ambiente
baraggivo è costituita da praterie e brughiere a prevalenza di alte erbe
(le molinie), di brugo, nonchè, più sporadicamente, di felce aquilina.
Dominano
il tutto imponeni alberi di alto fusto più o meno isolati: querce nelle
baragge Biellesi e Vercellesi; talora carpino bianco nei settori
maggiormente boscati di fondovalle; oppure betulle nelle baragge
Novaresi (Pian Rosa).
Il paesaggio descritto costituisce una fase si
degradazione di boschi di quercia preesistenti, via via diradati a causa
di ripetuti tagli; l'aspetto di landa a copertura arborea rada si è
mantenuto nel tempo grazie ad incendi, pascolamenti e sfalci. Non si
tratta pertanto di ambienti di origine prettamente naturale: la loro
struttura e composizione nonchè la loro conservazione sono strettamente
legate all'attività forestale, agricola e zootecnica (in particolare
pastorizia e raccolta di strame).
Oltre alle specie vegetali sopra
citate, costituenti "l'ossatura" principale della vegetazioen baraggiva,
è possibile rintracciarne altre più localizzate e poco comuni:
particolarmente interessante in quanto tipica di climi molto freddi,
relitto dell'era glaciale, è il giaggiolo o iris siberiano (Iris
sibirica); il giglio dorato (hemerocallis lilio-asphodelus = H. flava)
considerato preglaciale rintracciabile in ambienti umidi e ombrosi e la
genzianella mettimborsa(Gentiana pneumonante) tipica dei prati umidi
torbosi e dei molinieti.
Interssanti, inoltre, gli ecosistemi di
torbiera e acquitrini con alcune piante rare in prevalenza acquatiche
come gli sfagni ( Spagnum spp.), la drosera (Drosera intermedia)
caratteristica per la sua capacità di catturare e digerire gli insetti
che si posano su di essa e la ciperacea rincospora scura (Rhyncospora
fusca).
Tra gli animali selvatici sono gli uccelli ad avvantaggiarsi
maggiormente di questo peculiare ed ormai raro ambiente di pianura che
alterna praterie e boschi; molte specie inoltre sono favorite anche
dalla vicina presenza di campi agricoli e soprattutto dalle risaie, che
raggiungono per alimentarsi, utilizzando la baraggia come area-rifugio
per il riposo diurno e notturno.
Gli insetti, pur essendo più
difficilmente osservabili, presentano alcune specie strettamente
specializzati per l'ambiente baraggivo e quindi difficilmente
rintracciabili altrove (come Agonium livens a A. ericeti, Bembidium
humerale e Fissocatops westi) e due farfalle (lepidotteri) quali la
ninfa delle torbiere (Coenonynpha oedippus) a rischi di estinzione in
Europa e la Maculinea alcon (strettamente legata alla genziana
mettinborsa).
Percorsi
Le baragge offrono scorci
spettacolari tra l'estate e l'autunno: allo sfolgorante e diffuso colore
dorato dell'erba si alternano, macchie rossa, tipiche del brugo, e
talora marron (felci aquiline). Particolarmente suggestivi e
perfettamente inseriti nel paesaggio (anche se sempre meno presenti), i
greggi di pecore che stazionano temporaneamente in Baraggia.
Dal
punto di vista escursionistico, le Baragge presentano una fitta rete di
facili sentieri e stradine sterrate con limitati dislivelli, molti dei
quali percorribili a cavallo (probabilmente il tipo di escursione più
affascinante per questi ambienti) o in mountain-bike; i paesaggi che si
presentano al visitatore non lasciano mai delusi.
Testi a cura di Atl Biella www.atl.biella.it
Fotografie: Fabrizio Lava